Stiamo cercando, lima alla mano, di modellare il dovere e donargli le sembianze a tratti antitetiche del volere. Siamo andati a personalizzare e a cucire addosso a noi quello che era l’ambiente in cui già vivevamo e l’abbiamo fatto semplicemente attingendo da noi stessi che, da ragazzi curdi trapiantati a Milano, altro non siamo che la risultante di almeno due culture e senza finire in sterili argomentazioni da antropologi quali non ci possiamo certo definire, abbiamo creato quella che si chiama deriva culturale.
Ora ne abbiamo una tutta nostra. Ed è ciò che rende unico il Kebabbar.